“L’anima vede ciò che agli occhi è celato. Nella danza delle ombre il passato sarà affrontato.”
Lo spirito vagante si arena sulla sponda del buio, laddove i sensi si quietano e la percezione si espande oltre i limiti dell’esistenza giungendo in terre inesplorate, sospese oltre la vita, eppure ancora legati da un sottile filo ad essa, ma dove si inizia a sentire l’incombente mano della morte, eterna, immobile nella sua sacrità. Un’eterna notte, un’atmosfera pesante, un silenzio irreale; solo una luce accompagna il passo del viaggiatore, alimentata dalla ragione, fluttuante intorno al suo capo. Se lo porterà alla fine del suo vagabondaggio nella terra dei ricordi, o se soccomberà svanendo nelle ombre, questo dipenderà solo da lui, poichè ognuno è artefice del proprio destino.
Benvenuti nella notte dell’anima.
Una stanza buia, dieci candele ad illuminare la stanza di gioco, che si spengono man mano che si perde il contatto con la propria essenza, cercando di arrivare alla fine del viaggio, per scoprire cosa c’è “oltre”.
La notte dell’anima, idea nata dalla mente di Giulia Giuliani, di cui io mi faccio semplice portavoce, si può adattare a qualsiasi ambientazione, in quanto rappresenta un viaggio dell’anima in una specie di limbo, che si può trovare in un’ambientazione realistica quanto in quella fantasy o steampunk, per fare qualche esempio.
Ma chi finisce di solito in questo limbo?
Assassini, monaci meditatori, mercenari pentitisi in punto di morte, persone tradite dalla gente di cui si fidavano: chiunque, potenzialmente, può finire in quest’ambientazione, l’importante è interpretare questo viaggio interiore…e riuscire a completarlo.
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Ti diro mi ricorda molto “un penny per i miei pensieri”……..