Bhairava – Notte Eterna, Racconto 1

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Entra nella stanza e quando il muro dietro di lei si chiude tonando, ha paura.

Appesi capovolti ai muri, decine di esseri umani dai corpi straziati le gridano addosso la loro mostruosa agonia. Si guarda intorno, la sua pelle è ancora sanguinante per i caratteri blasfemi che i Senza Occhi le hanno inciso addosso. E’ solo una ragazzina dagli occhi verdi, ma sa che dovrà andare avanti o che loro la uccideranno. Ha passato tutte le prove fino ad ora. Non si torna indietro.

Cammina, sotto i piedi nudi il pavimento è viscoso e coperto di una sostanza nerastra. Non vuole guardare. Mani tremanti si tendono verso di lei mentre bocche squarciate e prive di denti le gorgogliano addosso bestemmie. I corpi impazziti tirano le catene e i fili coperti di uncini arrugginiti mentre tentano di raggiungerla, toccarla, trascinarla nel loro delirio. Ma lei è sveglia e ben addestrata.

Una mano le arriva ad afferrare la spalla, la ragazzina afferra il polso e con una torsione lo spezza in un unico movimento fluido. Il corpo urla ancora più forte mentre l’unico occhio rimasto osserva con odio la scheggia d’osso sporgere dalla pelle. Mano a mano che si avvicina alla porta le pareti sono sempre più strette e le mani sempre più vicine. Si scaglia in mezzo ai tentacoli sanguinolenti di quei dannati, schivando dove possibile e infrangendo dita e braccia con una tempesta di colpi e crudeli leve articolari.

La stanno tenendo, l’hanno afferrata, un viso le si fa vicino al naso, allunga la lingua tentando di leccarla, ha i denti marci, ride nel pieno del delirio e il suo alito puzza di sangue e cancrena. Lei urla, panico per un momento, si getta con la bocca sulla lingua del mostro e gliela strappa con un morso deciso. Il corpo urla e allenta la presa per il dolore, ora ha una mano libera e infila due dita nell’orbita sinistra di un altro, sfracellandogli l’occhio e penetrando talmente a fondo da smettere di farlo muovere. Una capriola all’indietro la libera dalla presa degli altri fino a farla cadere col viso nel liquame osceno del pavimento. Apre gli occhi solo per vedere un viso contorto fissarla e tentare di aprire una bocca chiusa da ganci metallici. Fa’ l’errore di distogliere lo sguardo, e guardare in basso. Camminava su altri corpi, e il liquido nerastro e maleodorante era un miscuglio dei loro icori organici.

Divorata dal terrore striscia fra le urla e le mani fino a raggiungere finalmente la fine della stanza, spinge la porta e passa oltre senza badare ad altro che a chiudersela dietro.

Con il rimbombo del pesante chiavistello che cade, terminano anche le urla della stanza dei corpi, ma lei ora è sola, immersa in un silenzio irreale.

Nelle tenebre più complete, la fanciulla dagli occhi verdi resta immobile, attendendo che i suoi occhi si abituino alle ombre, respirando forte per cercar di superare il crescente terrore di quel nulla ovattato.

Cammina, lentamente e in guardia, i suoi passi risuonano ancora lontani dove il terrore serpeggia assieme a soffocati canti monastici.

Improvvisamente, le torce si accendono tutte insieme, quasi abbagliandola, brillando di una fiamma rossa e nera innaturale, mentre la fanciulla dagli occhi verdi si ritrova al centro di un’immensa arena i cui gradoni sono gremiti di statue d’oro di bonzi e monaci con il volto straziato e deformato da incisioni ferali di artigli senza nome. Dinanzi a lei, ad osservarla con il suo sguardo senza occhi, una titanica statua del Buddha Senza Volto.

“Ho… HO SUPERATO LE PROVE! Ho sconfitto i Maestri Oscuri, ho versato il sangue dei nostri nemici e ho mantenuto la mia purezza, poiché mai uomo ha messo mano su di me! O-ora voglio quello che mi è stato promesso! Voglio la Forza per vendicare la mia famiglia, voglio diventare la Campionessa del Senza Volto, l’Araldo della Khan Shao!”

La sua voce, tremante e spezzata dal terrore, riecheggia per l’arena fino a spegnersi nel silenzio più assordante. Con la coda dell’occhio le sembra di vedere un movimento. Si volta.

Nulla, solo decine e decine di statue d’oro.

“LE HO SUPERATE! AVETE PROMESSO! AVETE PROMESSO!!!”

“Noi vediamo.”

La fanciulla dagli occhi verdi grida, la voce proviene da dietro di lei. Si volta di scatto solo per vedere i resti contorti del volto straziato di una statua d’oro. La statua, immobile e in piedi dietro di lei, comunica con una voce gorgogliante e con movimenti innaturali della zona dove un tempo doveva esserci la bocca.

“Hai superato molte prove, sei giunta fino a qui, il luogo più Santo del Senza Volto, dove noi Maestri riposiamo eternamente e attendiamo gli Araldi, dove il Nulla accoglie le Anime di coloro che hanno fallito, affinché divengano nuovamente parte del Tutto di cui noi siamo la Voce.”

“I-io… ho superato tutte le prove. Voglio il potere, me l’avete promesso!”

“Un’ultima prova ti attende. Noi vediamo la tua vita, fanciulla. Abbiamo visto il dolore della tua perdita, la guerra e la fame spazzare via coloro che amavi. Ridurti alla fame. Ti vedemmo recarti presso le nostre montagne, guidata dalle antiche leggende, sfidare i timori di coloro che non comprendono, l’orrore delle Tradizioni che i Senza Occhi ti hanno mostrato… e sopravvivere.”

Le statue, all’unisono, si alzano in piedi.
La fanciulla dagli occhi verdi si mette istintivamente in guardia con un gridolino di paura.

“Noi ti abbiamo vista combattere, quando quegli uomini volevano possederti. Il coltello e i morsi hanno scavato nel sangue la tua salvezza, ed eri così giovane da poter essere paragonata ad un delicato fiore, più che alla guerriera che oggi si mostra dinanzi al Senza Volto. Ciò ci compiace.”

“I-Io…”

“I corpi urlanti che hai visto nella Sala delle Urla sono quelli di coloro che hanno fallito, quelli di coloro che non hanno sopportato la Verità, la Luce dell’Orrore che Attende al di Là delle Stelle, del Buddha Senza Volto.”

La statua con uno scatto innaturalmente veloce avvicina il suo volto a quello della fanciulla dagli occhi verdi, mozzandole il fiato per l’odore di putrefazione. La fanciulla, senza nemmeno pensare e reduce da anni di massacranti allenamenti assieme agli Schiavi dei Monaci Senza Occhi, scarica un potente pugno contro il viso del bonzo, ruotando la sua testa all’indietro e rimuovendo quella che ora scopre essere semplice foglia d’oro.

Sotto, un teschio deforme e putrido la osserva calando vermi dalle cavità oculari. Sembra… divertito. Oppure è solo il ghigno cadaverico sulla cancrena? La fanciulla urla di orrore, abituata a vedere le aberranti mutilazioni che i Monaci Senza Occhi si infliggevano mentre i loro schiavi erano costretti ad assisterli per un tozzo di pane e la promessa di sicurezza e illuminazione… Ma questo… è troppo.

“V-vattene via! Stammi lontano!”

“Sei pronta a sapere la Verità?”

Le statue, lentamente, iniziano a camminare verso di lei, circondandola.

“Cosa… state lontani! State lontani!”

“Non c’è vita nel Vuoto. Solo… Morte. Il tuo nome sarà Bhairava e avrai il Potere che tanto hai cercato.”

Le statue sempre più vicine la costringono ad arretrare lontano dall’unica uscita, la porta dalla quale è entrata. I suoi passi terrorizzati la conducono verso la titanica statua del Senza Volto.

“La Verità è Segreta. E’ stata rivelata ai Morti… e i Morti la Custodiscono.”

“No! Andate via!”

“Tu sei l’Araldo. La tua Mente è una porta per l’Altrove, dove Egli attende il Suo Pasto. Tu schiaccerai la Menzogna del Popolo, libererai gli Uomini dal giogo della Carne, annienterai in loro la Speranza, affinché il Tutto torni ad essere il Nulla che un tempo era.”

Uno di essi si avvicina. La fanciulla dagli occhi verdi scaglia un potente calcio al viso del bonzo, rompendogli di netto il collo, squarciando la foglia d’oro e facendo sgorgare dalla carne marcia sottostante un getto di liquame nerastro e vomitevole, e vermi vivi. Ma il suo passo non si arresta.

“Voglio solo vendicare la mia famiglia! I Senza Occhi mi avevano detto che se avessi superato le prove avrei potuto farlo! Le ho superate! Lasciatemi! LASCIATEMI!”

La fanciulla tempesta inutilmente di colpi i bonzi, che ormai l’hanno chiusa in un minuscolo angolo.

Le loro mani avvolte d’oro la afferrano per ogni arto con insospettata potenza, mentre lei disperandosi e piangendo tenta inutilmente di divincolarsi chiudendo gli occhi.

“No! NO! Aiuto! Vi prego! MAMMA!”

Le statue si fermano.
La fanciulla dagli occhi verdi respira ansiosa, pregando con tutta se stessa che quello sia solo un incubo, un sogno dal quale potersi risvegliare. Riapre il suo sguardo. Davanti a lei, a pochi centimetri dal suo viso, un bonzo dalla maschera squarciata in oro rivela un sorriso marcio.

“Benvenuta.”

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“Ehi! E’ lei! Sta uscendo!”

“Sia lodato il Senza Volto, Amico dei Poveri!”

“Ehi piccola Occhi-Verdi! Ci sei riuscita!”

“Si! Ci sei riuscita!”

“Cosa…? Cosa dici?”
“Finalmente potremo andarcene, potremo vivere in pace, come abbiamo sempre voluto!”

“Sia lodato il Senza Volto!”
“Bambina, non capisco… parla più forte!”

“Come stai? Cosa hai visto nel Sacro Tempio?”

“Io… sono… l’Araldo”

“Ma… ti senti bene? Abbiamo avuto paura per te! I Senza Occhi avevano detto che…”

“Ehi, ma cosa… Stalle lontana Hyan. STALLE LONTANA!!!”

“No… cosa stai… cosa hanno i tuoi occhi? COSA HANNO I TUOI OCCHI?”

“Io… sono l’Araldo. La mia… mente…”

“No! NOOO!”

“Dei no ti prego! Lasciami! Lasciami stare! NO! NO!!!”

“Ti prego, non farlo! E’ solo una bambina! E’ tua amica! No! Ti scongiuto!”

“AAAARGH! DIO TI PREGO!!!”

“Brucia! BRUCIA!”

Io sono l’Araldo. La mia Mente è una porta per l’Altrove, dove Egli attende il Suo Pasto. Io schiaccerò la Menzogna del Popolo, libererò gli Uomini dal giogo della Carne, annienterò in loro la Speranza, affinché il Tutto torni ad essere il Nulla che un tempo era.

Il mio nome è Bhairava.”

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