Primo Montani, Campione del Regno d’Italia presso Agon, figlio delle montagne del Friuli, padre emigrante e madre lasciata sola a crescere i suoi numerosissimi fratelli: un’infanzia povera e senza quasi aver potuto andare a scuola, una storia iconica delle condizioni di vita del popolo fra le due grandi guerre. Da ragazzino fu un umile carpentiere in Francia presso i suoi zii, poi un fenomeno da baraccone in un circo itinerante: fu li che il suo allenatore lo vide per la prima volta. Primo venne forgiato in un pugile professionista, diventando in pochi anni una autentica leggenda nella Boxe, con la carriera più rapida e sfolgorante nella storia di questo sport, fra il matrimonio e i guai con la Mafia, completamente imbattuto fino alla Cintura di Campione del Mondo dei Pesi Massimi.
Primo è il pugno del Regime Fascista contro i suoi nemici, il suo fisico titanico e la forza spaventosa lo hanno reso un “prototipo di perfetto italiano” nelle mani della propaganda. A causa della sua lontananza dall’Italia è inconsapevole della natura dittatoriale del fascismo, plagiato dalla stessa propaganda di cui è parte e sinceramente convinto della giustizia della sua causa. Uomo di forte fede, spesso spende i suoi immensi guadagni in opere di carità e beneficenza a favore dei più poveri ed ha fama di enorme correttezza sportiva e grande gentilezza e disponibilità con amici e avversari.
Praticante della Pugilato, “la nobile arte”, sport di combattimento moderno e occidentale con origini antichissime, fondato sull’uso esclusivo dei pugni per abbattere il proprio avversario, con un gioco di gambe estremamente rapido per sfruttare le distanze a vantaggio di devastanti colpi di controtempo e con l’uso di spessi guantoni imbottiti per proteggere le mani del pugile e rendere impenetrabile la guardia.
E’ accompagnato dalla moglie e dai figli, dal suo vecchio allenatore e da una numerosa scorta militare formata da soldati del Regio Esercito Italiano, Paracadutisti della Folgore, medici militari e infermieri.