Oggi vi presento due Divinità pregenerate, con relativi Universi e Campioni, per Ancient Wrath: Genesis. Nei prossimi episodi ne vedremo altri, per cui stay tuned, come (non) dicono (più) i giovani d’oggi.
Di che si tratta? Ancient Wrath: Genesis è un MiniSetting per Musha Shugyō in cui gli Dei si pestano come fabbri (cosmici) per il diritto alla Genesi. Il mondo del vincitore diventa Reale, mentre gli altri entrano a farne parte come miti, leggende e amenità varie. In seguito, ogni Dio sceglie un Campione mortale tra i propri figli/seguaci da schierare in un secondo Torneo in cui si decide chi avrà il predominio religioso sul Mondo Reale.
A questo link potete leggere il MiniSetting, scaricarlo gratis e se vi piace votarlo cliccando sul pollice in basso a destra, sopra i pulsanti di condivisione, per favorirne la pubblicazione.
Ogni Divinità ha una sua Scheda, una descrizione, una panoramica del Mondo che ha progettato e Scheda e descrizione del suo Campione mortale. Potete usare il materiale così com’è per intavolare rapidamente una partita a Genesis, ma anche modificarlo, cambiare Mondo, mischiare le Schede, insomma, potete farci esattamente quel che vi pare: siete pur sempre Divinità.
[Cliccate sulle Schede per ingrandirle.]
Starlet
Starlet è un Universo senziente; può rimodellarsi in molte forme, ma favorisce quella di un(a) giovane androgino/a con una lunga cresta bianca. Si tratta di una Divinità passionale e intelligente, dall’indole adolescenziale, che ama profondamente le proprie creature.
- Shooting Star: Starlet estrae dal proprio corpo o produce sul momento una stella di dimensioni massicce che scaglia contro il nemico inchiodandolo al suolo.
- Wormhole: questa tecnica permette di piegare lo spazio attraverso un ponte di Einstein-Rosen, spostando istantaneamente sé o il nemico a distanza.
- Gravity: il potere di manipolare la gravità, sottraendola all’avversario per sospenderlo e attrarlo, indifeso, ovunque Starlet desideri… Per esempio, verso il suo prossimo attacco.
- Big Bang: l’attacco definitivo di Starlet, che costringe l’avversario a subire un’esplosione sufficiente a provocare la nascita di un Universo.
Cosmo
di Starlet
Starlet intende creare da sé un’armonia danzante di Galassie in cui la maestosa variabilità delle stelle e dei mondi si sviluppi senza costrizioni, in cui i suoi figli prediletti, i Raksha, possano volare, amare ed esplorare liberamente da un corpo celeste all’altro.
Struttura, Spaziotempo e dimensioni non sono molto diverse rispetto all’universo a cui noi umani siamo abituati: il viaggio nello spazio profondo è solo leggermente più semplice. A livello di Descrizione, queste ricordano le “nostre”, solo con un pizzico in più di spettacolarità: più Helix Nebulae e stelle d’artificio che qui, insomma. Il rapporto con Starlet stessa (Metafisica) è molto diretto per la sua Specie Adorante (vedi sotto), con cui essa interagisce direttamente tramite visioni e rapporti amorosi che i fedeli possono, con un po’ di fortuna, intrattenere con frammenti della sostanza stessa dell’Universo. Le anime dei defunti mantengono una coscienza integrata che entra a far parte della luce delle stelle e illumina la via dei viventi.
Spazi abitabili e forme di vita: Animali delle più varie forme, dimensioni e tipologie si evolvono senza imposizioni su un gran numero di pianeti diversi (alcune creature luminose persino sulla superficie delle stelle). Ma, d’altronde, quasi ogni spazio è abitabile per la Specie Adorante di Starlet, i Pellegrini o Raksha, creature “disegnate” appositamente per viaggiare nello spazio e adattarsi a ogni ambiente. I Pellegrini hanno un guscio, generalmente verde scuro, simile a quello di una tartaruga, che racchiude due braccia estremamente lunghe a quattro articolazioni con mani a otto dita e un muso allungato.
Dal muso di estendono cinque sonde tentacolari e una lingua che servono come organi di senso e per l’orientamento. Ogni Pellegrino ha anche un numero variabile di occhi (da uno a tre) che si accendono solo dopo l’atterraggio. I Raksha si nutrono di (e sanno manipolare) vibrazioni e radiazioni, e navigano nello spazio grazie a cinque code/pinne. La più audace tra loro è diventata la Campionessa di Starlet…
Rakshastar
Esploratrice, amante e guerriera, Rakshastar è la figlia prediletta di Starlet, pronta a tutto pur di difendere la libertà e la passione che la sua Divinità Creatrice ha infuso a lei e a tutto il Cosmo.
- Vibrating Shell: il guscio di Rakshastar è in grado di assorbire le vibrazioni di qualunque urto e restituirle ancora più potenti e violente all’avversario.
- Pulse: gli impulsi che trasportano i Pellegrini nello spazio possono anche essere usati come tecnica offensiva, investendo il nemico a velocità estrema.
- Grab: Rakshastar ha imparato a utilizzare le due zampe con cui i Pellegrini si muovono a terra e manipolano gli oggetti per afferrare gli avversari e scagliarli in aria.
- Star Pulse: l’impulso che permette il decollo dei Raksha ha una potenza devastante, e funziona al meglio come attacco se diretto in linea retta verso un avversario che non può semplicemente “volare via”.
Nyarlathotep
Nyarlathotep, noto agli umani a causa dell’opera di H.P. Lovecraft, è una creatura divina decisamente incomprensibile. Ha mille maschere, è al servizio di un buon numero di Divinità aliene e ha una passione: fare impazzire, beh, chiunque. Si conoscono decine delle sue forme diverse (faraoni, matrone, pipistrelli…): qui lo vediamo come una creatura tentacolare a cinque zampe, con le fauci spalancate (e ghignanti).
- Crawling Chaos: i tentacoli del Caos Strisciante possono raggiungere in un attimo l’avversario anche a distanza, intrappolandolo e sollevandolo in aria per lasciarlo privo di difese verso il prossimo attacco.
- Dread: il puro, malsano terrore ispirato da Nyarlathotep è di solito sufficiente a immobilizzare qualunque nemico, divino o mortale che sia.
- Trick: l’inganno è una delle armi favorite da Nyarlathotep, e con una finta ben architettata (di norma tramite una delle sue mille maschere) può facilmente rovesciare qualsiasi attacco e rispedirlo al mittente.
- Madness: diffuso fino a riempire il cielo sopra e intorno all’avversario, il Caos Strisciante ne colma il mondo e ne dissolve definitivamente la sanità mentale.
Asylum
di Nyarlathotep
Nyarlathotep vuole creare uno spazio in cui i folli da lui creati, scoperti e risvegliati possano sviluppare maggiormente le loro ossessioni, i loro terrori notturni, la loro immaginazione incontrollata.
La Struttura del Manicomio è quella di una serie di stanze, corridoi, cortili e uffici costruiti e distribuiti nel disordine più totale, e in continuo cambiamento. Spaziotempo e dimensioni, apparentemente familiari a tutti gli ospiti, sono in realtà connaturate alla follia di ogni singolo paziente in modo da renderla al contempo più creativa e più distruttiva possibile: l’Asylum è la casa dei sogni e degli incubi, e come tale funziona.
Tentare una Descrizione dei suoi ambienti sarebbe inutile: ci sono stanze candide e ordinate in cui la “terapia” è condotta al suono di un dolce carillon e voragini artigliate tentacolari che sembrano non avere fine. La Metafisica è condotta in modo altrettanto caotico: il Personale è eterno, mentre i pazienti (anch’essi impossibilitati a morire), possono al massimo essere “rispediti a casa” nei loro rispettivi mondi d’origine, portando con loro tutta la pazzia che hanno maturato al Manicomio.
Il Dio si rivela sottilmente con incubi, ispirazioni terribili e allucinazioni. Tutti gli Spazi sono fisicamente abitabili, ma nessuno è sostenibile a lungo senza impazzire, e le forme di vita vengono da ogni universo conosciuto e non: si tratta dei Pazienti, ovvero di tutte le creature che Nyarlathotep o le sue incarnazioni hanno portato alla follia nelle loro peregrinazioni nei molti mondi del Multiverso.
La Specie Adorante, invece, è il Personale, che si nutre di questa follia e la coltiva con attenzione, incanalandola verso Nyarlathotep stesso. Biologicamente, si tratta di confusione evoluzionistica (o creazionistica, se è per questo) allo stato puro: attributi di qualunque sostanza, viva o inorganica, sono mescolati in modo casuale o perlomeno caotico in ogni membro dello staff dell’Asylum.
Dr. Anubat
Il Dottor Anubat è il terapista di punta del Manicomio di Nyarlathotep; è uno sciacallo/pipistrello poggiato su tre zampe che indossa una gonna fatta di camici, lenzuola e camicie di forza intrecciate e chiuse da diverse cinghie, con occhi gialli cerchiati di rosso perpendicolari a quelli di un essere umano.
- Bite: Anubat è un vampiro, e può assorbire l’energia vitale delle sue vittime attraverso il sangue.
- Psychic Vampirism: vampiro, ma anche eccellente terapeuta, Anubat è in grando di nutrirsi anche a distanza grazie alla sua calda voce suadente.
- Takeoff: decollando grazie alle ali da pipistrello, il Dottore solleva il nemico per colpirlo senza intralci.
- Anubat Therapy™: la terapia psicofisica del Dottor Anubat, che apre il proprio paziente con furia ferina per scoprirne i segreti più nascosti e prosciugarlo…
Per oggi è tutto. Ma ci rileggiamo presto per conoscere il Dio Tassista (no, sul serio) con il suo Campione Crash, il Cancello interdimensionale con Gatekeeper, Eris Discordia con l’Imperatore Norton e Greyface con The Man.
Credits
Immagini:
Tutte le immagini dei Personaggi sono state create con Avatars in Pixels (e qualche piccola modifica).
Sfondi:
Sfondo Starlet: Helix Nebula on Wikipedia. Sfondo Rakshastar: Mystic Mountain on Wikipedia. Sfondo Nyarlathotep: Nyarlathotep by 93Criiis on DeviantArt. Sfondo Dr. Anubat: Horror Asylum in Decay by [AndreasS] on Flickr.