Fuoco Greco

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Gli schermi si attivarono contemporaneamente.
L’ammiraglio Sszas scambiò un rapido, nervoso sguardo con Tser-Hai, governare regale del pianeta Usselet. Persino dal visore poteva percepire il nervosismo nei movimenti frequenti della lingua biforcuta. Sszas apparteneva ad una Covata di Guerrieri e riusciva a mantenere il controllo, ma non Tser-Hai.
Entrambi volsero altrove gli occhi quando in un terzo visore apparve la regina umana, Sszas pensava sempre a quanto fossero repellenti e mollicci, senza coda né scaglie, con quelle folli armature a proteggere la fragilità delle loro carni.
Anastasia Eracliade apparve nel pieno della sua Maestà imperiale: bionda, gli occhi bionici di un oro accecante, dalla pelle candida e seduta su un trono d’oro massiccio, con le gambe accavallate e uno sguardo che diede ad entrambi i maschi Sserath i brividi.

“Basileia Anastasia.” disse l’Ammiraglio in tono gelido “Questa è un’invasione dell’area pacificata orbitale di Usselet, se non vuole una battaglia le imponiamo di rispettare i trattati stipulati con la vostra Augusta e di ritirare la flotta.”

Tser-hai tremò brevemente, non conosceva quasi niente del neolatino o di qualsiasi altra lingua umana, non era nato e non era stato cresciuto per parlare con altre razze, ma solo per amministrare la sua colonia, come Protocollo del Grande Regno. La Basileia sorrise gelida.

“Ammiraglio Sszas, Governatore reale Tser-Hai, è un piacere incontrarci, ho sentito molto parlare di voi, ma mi aspettavo una flotta un po’ più… consistente per accogliere la mia Zeus.”

Era vero, buona parte della flotta del Grande Regno era impegnata nella Grande Caccia, le navi degli umani erano in una superiorità numerica schiacciante. Sszas riconobbe la situazione.

“Non ci aspettavamo la visita dell’intera flotta di Bisanzio, Basileia. E vorremmo ripetere che non è una visita preventivata, né tantomeno gradita.”

Anastasia rise, agitando leggera il lungo peplo intarsiato di fili d’oro e coprendosi delicatamente la bocca con una mano. Tser-Hai tremava sempre più forte… Sszas ne ebbe disprezzo.

“Volevo mostrare alle flotte del Grande Regno un piccolo giocattolo che i miei Filosofi hanno preparato giusto giusto per ripagarvi della vostra ultima impresa diplomatica.”

Sszas alzò i muscoli facciali in segno di rabbia.

“Basileia Anastasia Eracliade, il mio popolo non ha avuto nulla a che fare con la distruzione di quel pianeta e con la morte dei vostri genitori, lo abbiamo detto in sede diplomatica, lo abbiamo ripetuto a ciascuno dei vostri ambasciatori, non avremmo avuto motivo per colpirvi così vigliaccamente. I nostri Guerrieri conoscono l’Onore più dei vostri barbari assetati di morte!”

Anastasia smise di ridere, ma non di sorridere. Un inquietante bagliore parve illuminare il fondo dei suoi occhi.

“Non vi credo.”

Con un piccolo gesto della mano, la regina aprì uno scomparto sul suo trono, rivelando un minuscolo rivelatore tattile.

“E dato che non vi credo adesso vi ammazzo tutti.”

Tser-Hai fece un salto sulla sua sedia. Sszas spalancò gli occhi.

“Basileia Anastasia, cosa sta dicendo? Sarà un massacro, le difese planetarie vi faranno a pezzi!”

“Non penso proprio, Ammiraglio, perché non ci avvicineremo al vostro schifoso pianeta o alla vostra patetica flotta un centimetro in più. Come potrete osservare, i frutti della mia ricerca militare hanno portato ad un piccolo passo in avanti nelle capacità belliche del mio esercito. Nel ciclo precedente il vostro arrivo, i miei Incrociatori hanno donato l’energia dei loro reattori alle cariche poste su Basilisco, la meraviglia che potete vedere al centro del mio schieramento, e ora che è completamente carico sarà mio piacere mostrarvi il suo potenziale direttamente sulla vostra piccola colonia.”

Sszas cercò di calcolare la velocità a cui le sue navi potevano arrivare a distanza di tiro da quel mostro metallico che gli esploratori avevano osservato, una specie di enorme cannone, grande come nessuno dei suoi ufficiali aveva mai visto. Tser-Hai prese la parola, balbettando il poco neolatino che conosceva.

“C-covata! Tempo c-covata! Cuccioli! Figli S-Serath!”

Sszas cercò di chiarire meglio il concetto.

“Basileia Anastasia, su quel pianeta in questo momento ci sono miliardi di uova che stanno per schiudersi, il ciclo vitale della Razza su Usselet ha raggiunto il momento riproduttivo e…”

“Lo so perfettamente.” rispose sempre sorridente la regina di Bisanzio.  “Sono qui apposta.”

Sszas diede in escandescenze.

“Non potete farlo! Abbiamo dei trattati! Non siamo stati noi ad attaccarvi, maledizione!”

Anastasia avvicinò il dito al rilevatore.

“Ve l’ho detto che non vi credo.”

Sszas spalancò gli occhi e si voltò verso i suoi ufficiali, urlando ordini nella sibilante lingua sserathi.

“Massima energia ai motori! Inviate i caccia! Distruggete quel maledetto cannone!”

Tser-Hai iniziò a contorcersi terrorizzato, gridando anch’esso qualche incomprensibile supplica isterica mentre tutto intorno a lui i dignitari di palazzo correvano in preda ad un panico inutile.
Anastasia si passò la lingua sui denti.

“Sono io l’unica Augusta dell’Umanità. Sono io la Protettrice dell’Impero, la Regina d’Oro, la Dama di Fuoco: sono… una Dea, poiché ovunque si poggi il mio sguardo le fiamme illuminano la Galassia con l’ardore purificante del mio sdegno.”

“Voi siete folle! Siete un’assassina!” gridò Sszas, disperato.

Anastasia appoggiò delicatamente una mano sul viso.

“E ora guarderò voi.”

Il dito sfiorò il rilevatore.

fuoco greco

Cover Art: snake man by FangWangLlin

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